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Pianta
Pierluigi
Gerbino
12.02.2021
SEDUTI SULLA VETTA
I mercati azionari (a cui ieri è mancato l’apporto di quasi tutti i mercati
asiatici per la loro festa di
Capodanno) stanno continuando a mostrare da qualche giorno una apparentemente
assurda
incapacità di muoversi. Non riescono più a salire, ma nemmeno a correggere. Lo
slancio di inizio
febbraio si è trasformato da qualche giorno in una nervosa quanto inconcludente
lateralità.
Ne è evidente prova l’andamento del principale indice mondiale, quel SP500 che
osserviamo ogni
giorno con particolare attenzione perché rappresenta il padrone che porta al
guinzaglio tutti gli altri
indici azionari del globo e ne segna il destino direzionale con i suoi impulsi.
Ebbene, dopo la conclusione, lunedì scorso, del forte movimento rialzista di
inizio febbraio, costituito
da una serie di 6 sedute consecutive di marcato rialzo, per un’estensione
complessiva di ben 201
punti (+5,4%) con raggiungimento di quota 3.915, le tre sedute successive hanno
registrato i
seguenti valori di chiusura: 3.911, 3.910, 3.916. Ovvero: assenza totale di
direzione.
E’ vero che le oscillazioni intraday ci sono state. Sia verso l’alto (ad inizio
seduta) che verso il basso,
ma poi, alla resa dei conti della campanella di fine giornata, la chiusura
registra perfetto equilibrio
tra compratori e venditori.
Una volta raggiunta un’importante vetta, col massimo storico sopra i 3.900
punti, gli investitori
sembra che si siano fermati ad ammirare il panorama sottostante, senza fretta di
scendere al campo
base, né di scalare quella successiva.
Tre candele consecutive senza corpo, perché apertura e chiusura sostanzialmente
coincidono
(tecnicamente si chiamano Doji), sono un evento abbastanza raro e rivelano
totale assenza di
direzione, o se preferite, massima incertezza sul futuro immediato. Dato che
vengono dopo una
sfuriata rialzista dovrebbero preludere ad una fase correttiva, anche perché nel
frattempo le
divergenze ribassiste si stanno prolungando e sono lungi dall’essere annullate,
anche se si dovesse
assistere ad un nuovo balzo estemporaneo. Per annullarle occorrerà un nuovo
impulso che si
protragga per alcune sedute.
La logica dell’analisi ci dice perciò di affrontare il mercato con molta
cautela. Il tentativo di
correzione di fine gennaio è stato strozzato, senza troppe ragioni, della
ventata di euforia di inizio
febbraio, che ora sembra esaurita.
Non dimentichiamo però che in un mercato così rialzista, e con tutta la
liquidità disponibile
proveniente dai sussidi pandemici, in gran parte non spesi, ma investiti al
rialzo sui mercati, basta
assai poco per risvegliare gli istinti animali della speculazione, anche se la
logica chiama a gran voce
la necessità di smaltire gli eccessi con una correzione degna di questo nome.
Come ben sa chi si occupa di finanza comportamentale,
Pierluigi Gerbino
www.borsaprof.it
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